ASM, F.R. pergamene Collegiata di Vimercate
cart. 613 pergamena 523 nel fascicolo 521-530
Testamento del canonico Onrico Scaccabarozzi 1270
microfilm Donazione Scaccabarozzi o Capitolo.
consegnato all'Archivio Storico di Concorezzo 11.10.2010
Sulla famiglia Scaccabarozzi scrisse Livia Fasola, comasca, che insegnò a Pisa e fu presso l'Istituto Storico Germanico a Roma, condusse ricerche ad Halle nella Germania Orientale e con la quale ebbi uno scambio di informazioni su Civate e pergamene conservate presso l'Archivio di Stato di Milano finite per il Morbio in Germania.
Sulla famiglia Scaccabarozzi esistono due versioni: Scaccabarozius e Scaccabarozus con significati diversi come se gli uni facessero i ladri di carri e gli altri utilizzatori di carri.
Nei Commentari del Fagnani Henricus o Onricus Scaccabarozzi compare arciprete maggiore della Chiesa milanese (1289).
Orricus Scachabarocius archipresbyter Mediolani, illustre prelato milanese, arciprete della Metropolitana e vicario del capitolo nel 1261, amico di S. Pietro martire, preposto contemporaneamente di S. Nazaro in Brolio e anche canonico di Vimercate, citato da Magistretti-Monneret p. XLV, Liber Notitiae Mrdiolani. Olrico Scaccabarozzi aveva un palazzo a Vimercate,
Algisio, padre di Orrico Scaccabarozzi, era fratello di Lanterio prevosto (eretico) di Vimercate.
Lanterio (Lauterio) é Lantelmo eletto nel 1225 prevosto di Vimercate dal Capitolo, ma non approvato da Enrico da Settala, nominato arcivescovo di Milano dal papa. In documenti degli anni 1225-1234 Lantelmo compare quale prepositus ecclesie s. Stephani de Vicomercato, ma nel 1234 il clero elesse prevosto Guglielmo da Oldaniga e Lanterio Scaccabarozzi, ricompare canonico nelle carte d'archivio dal 1235 in poi. Quindi, rinunciò alla prevostura o ne fu sollevato per eresia.
Nel 1239 Orrico, canonico a Vimercate risiedette in quella Canonica. Ulteriori ricerche in pergamene dei secolo XII e XIII mi hanno confermato che a Vimercate vi fu veramente una canonica e in essa la vita si svolse nel XII come nel XIII (nel 1130 quando vi troviamo Alberto Cavaza, come nel 1270) non posso dire se con interruzioni, anche se di ciò don Rinaldo Beretta mi era sembrato avesse mostrato qualche dubbio.
Azzone delle Cinquevie, nel 1250, é vicario generale di Leone da Perego, arcivescovo di Milano.
All'assassinio del'inquisitore Pietro da Verona, il 6 aprile 1252, non furono estranei gli eretici di Lodi. Tale uccisione favorì l'insediamento stabile a Lodi degli Ordini mendicanti: in quello stesso anno i Francescani e nel 1253 i Domenicani (frati predicatori).
La Cristianità medioevale considerava (dai laici agli ecclesiastici di cui era formata) l'eresia il più orrendo dei delitti cui toccava una morte non meno orrenda (salvo ovviamente i dissidenti). L'errore dottrinale preoccupava molto la Chiesa. Ma come faceva il laico non addottrinato a distinguere fra ortodossia e eterodossia?
E se qualcosa é avvenuto a Concorezzo contro gli eretici, é stato durante il papato di Gregorio IX; arcivescovo di Milano Guglielmo da Rizolio e podestà di Milano Oldrado da Tresseno (1230-1241). E negli anni Cinquanta?
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