Una famiglia che é presente a Concorezzo dalla fine del 1200:
Soglio…e la derivazione di questo nome di luogo.
Troviamo, infatti, questo cognome a Concorezzo nell’anno
1300, tempo in cui da noi si usava la r
al posto della l, e per questo Sorio
divenne in seguito Solio o Soglio.
Un Sorio era in quell’anno il
cappellano della nostra chiesa di Sant’Eugenio, il quale viveva nelle case
della chiesa insieme alla sorella maritata Rufini. La carriera ecclesiastica in
quei tempi era riservata, quasi esclusivamente, ai cadetti della nobiltà
cittadina e rurale.
Nelle carte esaminate Sorio,
Soura si alternano, passando dal parlato alla scrittura degli amanuensi o dei
notai. O da un ramo della famiglia separatosi dal ceppo originario. A volte, però, bastavano pochi chilometri
perché la pratica scrittoria variasse. Nel 1489 in una riunione degli
appartenenti alla Scuola dei Poveri di Concorezzo, un Sorio potrebbe essere
stato scritto Corio. Non è facile
trovare un nome di luogo che abbia
mantenuto una stabilità attraverso i secoli come il nome Concorezzo. Il che
indica un certo qual radicamento nella vita delle comunità che si sono
susseguite.
Nel Sindicatus Comunitatis
del 1544 compare un Bernardo Solio fu Gio. Antonio; nel 1574 Antonio Soura è
custode della chiesa di S. Eugenio nelle cui case vive con la famiglia; nello
stesso anno madona Angelina Soura,
gugiara, ha una casa di sua proprietà, in cui vive con due figli, nella
parte del borgo detto presso il Fosso,
che aveva circondato l’antico castello.
Nel 1581, quando Carlo
Borromeo compie la sua visita pastorale alle chiese di Concorezzo, un Sorio, eremita, vive nelle case di
proprietà della chiesa di S. Eugenio. Ma dalla prima comparsa ufficiale di questa
famiglia a Concorezzo sono trascorsi quasi tre secoli. E tale famiglia il cui cognome é ormai scritto
negli atti comunali e nei registri parrocchiali come Solio. Nel 1582 ecco uno
Stefano Solio fu Ambrogio; sul finire del 1600, un altro Stefano Solio abita nella casa di Francesco Visconte. E si arriva così fino ai giorni nostri in cui a
Solio subentra Soglio.
Ma da dove viene il nome
Soglio? Vi sono due località con questo nome, uno in Liguria e uno in Piemonte,
non lontano da Asti, per cui viene spontaneo di chiedersi da dove provengano i
nostri Soglio.
Potrebbe trattarsi di un
caso: ancora oggi non lontano da Soglio ligure sono presenti i Ruffini, a s.
Eugenio nel 1300. Nella zona di Asti, mi è stato detto, il cognome Soglio non è
conosciuto. Mentre sono presenti a Monza.
Torniamo al toponimo.
Non è che un popolo che
arriva su un territorio cancelli totalmente il precedente. Così etnie e culture
rimangono e alla fine si uniscono. Di riflesso anche i toponimi entrano a far
parte l’uno dell’altro; uno di un popolo, l’altro di una nuova ondata etnica e
culturale. Tenendo pure presente, inoltre, che a
toponimi creati dal popolo nei secoli ve ne sono derivanti da una matrice
notarile, ecclesiastica e legislativa
che in seguito il popolo fece propria.
Anche se la sua
derivazione nelle due località con questo nome si fa risalire al latino solium
che nella nostra lingua non offre, però, alcun significato che si possa
applicare alla località. Per il Soglio piemontese vi è stato chi lo ha
attribuito al nome gentilizio Sollius. Mentre per il Soglio ligure è stato
usata nel medioevo la voce Sogillum, che non si trova neppure nel Glossario del
Du Cange.
Rimane difficile capire i
motivi per cui una comunità assegnò quel nome a una terra dalla quale nascevano
le sue gioie e i suoi dolori.
Nel caso nostro il toponimo Soglio potrebbe essere, semplicemente, il riflesso delle valutazioni di
coloni insediati in quel luogo. Derivato dal sole (sol, solis),
perchè località ben soleggiata.
Si è scritto che il Soglio astigiano, possa essere stata una
Villa Solis collegandolo così all’antico culto solare. “Questa ultima interpretazione, venne considerata, però, certamente più fantastica che scientifica
“, perché non facile da documentare. Anche se essa “è molto antica in quanto si trova già in un documento dell’875 riferito
ad una località omonima scomparsa, nel medioevo, nella valle del Borbore,
presso Asti”. Se la documentazione antica non
va mai trascurata, la scritturazione deve essere analizzata a fondo.
Nello
stemma del Comune di Soglio campeggia, infatti, un sole splendente coronato da
un castello con merlatura ghibellina, circondato di mirto e alloro e sotto la
scritta Sub regimine tuo.
L’uno
e l’altro Soglio si trovano ad un’altitudine pressoché uguale.
Detto per inciso, entrambe le località sono attualmente
agglomerati, le cui popolazioni, a differenza che nel passato, sono andate demograficamente calando.
Ad ogni modo da qualsiasi parte rigiri la ricerca, pervenire
con sicurezza anche alle origini di questo nome di luogo, come accade per molti
altri, non sarà impossibile, ma neppure facile.
In ultima analisi nel corso delle ricerche da me condotte
nel tempo per il nome di luogo del nostro Borgo ho imparato che é necessario
procedere con molta prudenza. E’ facile, a volte, attribuire un nome di luogo
ai Liguri che nel periodo più remoto erano sparsi sui territori della Liguria, del Piemonte e
della Lombardia o ai Celti oppure ai Romani. E non solo per quei nomi di luogo, e non sono
pochi, che non hanno lasciato traccia in documenti cartacei. Magari trascurando
per questo scritturazione e documentazione, che vanno, invece, sempre esaminate
accuratamente. Senza dimenticare che, non di rado, il parlato può rappresentare
a sua volta uno specchio che può rimandare un’immagine deformata. E che, inoltre,
un nome non ci introduce sempre nella sua realtà, e la percezione che ne ha
avuto chi lo ha coniato era diversa
dalla nostra. Bisogna, insomma, diffidare della grafia di una voce e delle
apparenze che essa può suscitare.
Quello che è certo dal territorio di Soglio ligure passava
una strada che nel medioevo serviva per
i pellegrini diretti a Roma. Da secoli esistevano antichi itinerari, che, con alcune
varianti, avevano portato in Italia buona parte delle
popolazioni, mercanti e mercenari da ogni punto del continente. Non tutti
arrivavano in Italia dalla stessa via, come i Galli che erano scesi in Italia
nei secoli remoti passando anche per il Gran San Bernardo. Mentre nel XIII
secolo commercianti e imprenditori
riconobbero i vantaggi offerti da un passo di transito, come il Sempione, non
troppo difficile, che li immetteva in rapido contatto con le fiere
internazionali della Champagne e con quelle di Ginevra. Ad essi si univano
spesso anche i pellegrini. E, superati
tali passi, per chi aveva raggiunto l’Italia diretto a Roma, più di una via si
raccordava con quell’antico itinerario dei pellegrini che era la via Francigena,
non lontano da Genova o, provenendo da altre strade, con la parte di essa che
da Pontremoli portava a Roma, e al sud della Penisola.
Soglio ligure, quello a me più noto, era legato a uno di
quegli hospitalia, luoghi di sosta e assistenza lungo la via Francigena, e precisamente
a un ospitale, là dove questa per superare l’Appennino si dirigeva da Pavia a
Bobbio, per raggiungere Pontremoli e da qui proseguire per Roma. Ospitale che
sarebbe stato fondato al tempo della cella monastica bobbiese di Sogillum (Soglio).
Questo nel periodo longobardo dopo che il monaco Colombano, venuto dall’Irlanda
e ottenute qui in dono proprietà da Teodolinda, fonda, nel 641, il centro monastico
benedettino di Bobbio.
Le altre notizie a
noi giunte su questo Soglio risalgono all’undicesimo secolo e riguardano
un’ospitale nel retroterra ligure che compare fra i nomi della chiesa di
Soglio. E pure al secolo successivo per una concessione di pedaggi in Sogillum
su un corso d’acqua che scorreva nei pressi fatta da Federico Barbarossa alla
famosa famiglia feudale dei Malaspina che dominò anche nella riviera di Levante.
Il Soglio piemontese, dal canto suo, ha una sua storia per
il periodo medievale, anche se si ritiene, come già detto, che Solium sia di
probabile origine romana. Ma Asti fu pure un ducato longobardo e in seguito famiglie
potenti vantarono diritti sulla strada che da Hasta (Asti) proseguiva per
Monteu da Po, là dove la Dora Baltea incontra il Po. Non escluderei,
ovviamente, che altre strade potessero condurre in Liguria dove incontravano la
via Francigena.
Che sia stato il Soglio ligure, e non l’astigiano, ad
avere dato origine al cognome arrivato a Concorezzo fino a noi, ciò non impedisce
che i toponimi e i cognomi rappresentino un aspetto culturale di per sè
importante. Dunque, i nomi di luogo e delle famiglie ci offrono la possibilità,
quando riusciamo a leggerli, di gettare uno sguardo più in profondità sulla
nostra stessa Comunità.
Trovato tra gli appunti di Floriano:
Il cognome di Valera deriva da Valesio, un chiaro personaggio del popolo dei Sabini vissuto nel IV secolo d.C. nominato da Zosimo (2 1 sg.. M.) dal quale discende la famiglia dei Valeri,
dal latino valere ovvero stare bene di salute, essere sano.
Località con questo nome si trovano presso Arese -MI.; nel circondario di Lodi e vicino a Parma. E una famiglia con questo cognome vive da tempo anche a Concorezzo. ( sviluppare)
Trovato tra gli appunti di Floriano:
Il cognome di Valera deriva da Valesio, un chiaro personaggio del popolo dei Sabini vissuto nel IV secolo d.C. nominato da Zosimo (2 1 sg.. M.) dal quale discende la famiglia dei Valeri,
dal latino valere ovvero stare bene di salute, essere sano.
Località con questo nome si trovano presso Arese -MI.; nel circondario di Lodi e vicino a Parma. E una famiglia con questo cognome vive da tempo anche a Concorezzo. ( sviluppare)
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