mercoledì 20 aprile 2016

Ricerca: Famiglia Soglio a Concorezzo dal 1300

Una famiglia che é presente a Concorezzo dalla fine del 1200: Soglio…e la derivazione di questo nome di luogo.  

 Troviamo, infatti, questo cognome a Concorezzo nell’anno 1300, tempo in cui da noi si usava la r al posto della l, e per questo Sorio divenne in seguito Solio o Soglio.
Un Sorio era in quell’anno il cappellano della nostra chiesa di Sant’Eugenio, il quale viveva nelle case della chiesa insieme alla sorella maritata Rufini. La carriera ecclesiastica in quei tempi era riservata, quasi esclusivamente, ai cadetti della nobiltà cittadina e rurale.
Nelle carte esaminate Sorio, Soura si alternano, passando dal parlato alla scrittura degli amanuensi o dei notai. O da un ramo della famiglia separatosi dal ceppo originario.  A volte, però, bastavano pochi chilometri perché la pratica scrittoria variasse. Nel 1489 in una riunione degli appartenenti alla Scuola dei Poveri di Concorezzo, un Sorio potrebbe essere stato scritto Corio.  Non è facile trovare un nome di luogo che abbia mantenuto una stabilità attraverso i secoli come il nome Concorezzo. Il che indica un certo qual radicamento nella vita delle comunità che si sono susseguite.
Nel Sindicatus Comunitatis del 1544 compare un Bernardo Solio fu Gio. Antonio; nel 1574 Antonio Soura è custode della chiesa di S. Eugenio nelle cui case vive con la famiglia; nello stesso anno madona Angelina Soura, gugiara, ha una casa di sua proprietà, in cui vive con due figli, nella parte del borgo detto presso il Fosso, che aveva circondato l’antico castello.
Nel 1581, quando Carlo Borromeo compie la sua visita pastorale alle chiese di Concorezzo,  un Sorio, eremita, vive nelle case di proprietà della chiesa di S. Eugenio.   Ma dalla prima comparsa ufficiale di questa famiglia a Concorezzo sono trascorsi quasi tre secoli.  E tale famiglia il cui cognome é ormai scritto negli atti comunali e nei registri parrocchiali come Solio. Nel 1582 ecco uno Stefano Solio fu Ambrogio; sul finire del 1600, un altro Stefano Solio abita nella casa di Francesco Visconte. E si arriva così fino ai giorni nostri in cui a Solio subentra Soglio.  
Ma da dove viene il nome Soglio? Vi sono due località con questo nome, uno in Liguria e uno in Piemonte, non lontano da Asti, per cui viene spontaneo di chiedersi da dove provengano i nostri Soglio.
Potrebbe trattarsi di un caso: ancora oggi non lontano da Soglio ligure sono presenti i Ruffini, a s. Eugenio nel 1300. Nella zona di Asti, mi è stato detto, il cognome Soglio non è conosciuto. Mentre sono presenti a Monza.
Torniamo al toponimo.
Non è che un popolo che arriva su un territorio cancelli totalmente il precedente. Così etnie e culture rimangono e alla fine si uniscono. Di riflesso anche i toponimi entrano a far parte l’uno dell’altro; uno di un popolo, l’altro di una nuova ondata etnica e culturale.   Tenendo pure presente, inoltre, che a toponimi creati dal popolo nei secoli ve ne sono derivanti da una matrice notarile,  ecclesiastica e legislativa che in seguito il popolo fece propria.
Anche se la sua derivazione nelle due località con questo nome si fa risalire al latino solium che nella nostra lingua non offre, però, alcun significato che si possa applicare alla località. Per il Soglio piemontese vi è stato chi lo ha attribuito al nome gentilizio Sollius. Mentre per il Soglio ligure è stato usata nel medioevo la voce Sogillum, che non si trova neppure nel Glossario del Du Cange.
Rimane difficile capire i motivi per cui una comunità assegnò quel nome a una terra dalla quale nascevano le sue gioie e i suoi dolori.    
Nel caso nostro il toponimo Soglio potrebbe essere, semplicemente, il riflesso delle valutazioni di coloni insediati in quel luogo. Derivato dal sole (sol, solis), perchè  località ben soleggiata.
Si è scritto che il Soglio astigiano, possa essere stata una Villa Solis collegandolo così all’antico culto solare. “Questa ultima interpretazione, venne considerata, però, certamente più fantastica che scientifica “, perché non facile da documentare. Anche se essa “è molto antica in quanto si trova già in un documento dell’875 riferito ad una località omonima scomparsa, nel medioevo, nella valle del Borbore, presso Asti”. Se la documentazione antica non va mai trascurata, la scritturazione deve essere analizzata a fondo.
Nello stemma del Comune di Soglio campeggia, infatti, un sole splendente coronato da un castello con merlatura ghibellina, circondato di mirto e alloro e sotto la scritta Sub regimine tuo.
L’uno e l’altro Soglio si trovano ad un’altitudine pressoché uguale.     
Detto per inciso, entrambe le località sono attualmente agglomerati, le cui popolazioni, a differenza che nel passato,  sono andate demograficamente calando.
Ad ogni modo da qualsiasi parte rigiri la ricerca, pervenire con sicurezza anche alle origini di questo nome di luogo, come accade per molti altri, non sarà impossibile, ma neppure facile.
In ultima analisi nel corso delle ricerche da me condotte nel tempo per il nome di luogo del nostro Borgo ho imparato che é necessario procedere con molta prudenza. E’ facile, a volte, attribuire un nome di luogo ai Liguri che nel periodo più remoto erano sparsi  sui territori della Liguria, del Piemonte e della Lombardia o ai Celti oppure ai Romani.  E non solo per quei nomi di luogo, e non sono pochi, che non hanno lasciato traccia in documenti cartacei. Magari trascurando per questo scritturazione e documentazione, che vanno, invece, sempre esaminate accuratamente. Senza dimenticare che, non di rado, il parlato può rappresentare a sua volta uno specchio che può rimandare un’immagine deformata. E che, inoltre, un nome non ci introduce sempre nella sua realtà, e la percezione che ne ha avuto chi lo ha coniato era diversa dalla nostra. Bisogna, insomma, diffidare della grafia di una voce e delle apparenze che essa può suscitare.
Quello che è certo dal territorio di Soglio ligure passava una strada che nel medioevo serviva  per i pellegrini diretti a Roma. Da secoli esistevano antichi itinerari, che, con alcune varianti,   avevano portato in Italia buona parte delle popolazioni, mercanti e mercenari da ogni punto del continente. Non tutti arrivavano in Italia dalla stessa via, come i Galli che erano scesi in Italia nei secoli remoti passando anche per il Gran San Bernardo. Mentre nel XIII secolo commercianti e imprenditori riconobbero i vantaggi offerti da un passo di transito, come il Sempione, non troppo difficile, che li immetteva in rapido contatto con le fiere internazionali della Champagne e con quelle di Ginevra. Ad essi si univano spesso anche i pellegrini.  E, superati tali passi, per chi aveva raggiunto l’Italia diretto a Roma, più di una via si raccordava con quell’antico itinerario dei pellegrini che era la via Francigena, non lontano da Genova o, provenendo da altre strade, con la parte di essa che da Pontremoli portava a Roma, e al sud della Penisola.
Soglio ligure, quello a me più noto, era legato a uno di quegli hospitalia, luoghi di sosta e assistenza lungo la via Francigena, e precisamente a un ospitale, là dove questa per superare l’Appennino si dirigeva da Pavia a Bobbio, per raggiungere Pontremoli e da qui proseguire per Roma. Ospitale che sarebbe stato fondato al tempo della cella monastica bobbiese di Sogillum (Soglio). Questo nel periodo longobardo dopo che il monaco Colombano, venuto dall’Irlanda e ottenute qui in dono proprietà da Teodolinda, fonda, nel 641, il centro monastico benedettino di Bobbio.
 Le altre notizie a noi giunte su questo Soglio risalgono all’undicesimo secolo e riguardano un’ospitale nel retroterra ligure che compare fra i nomi della chiesa di Soglio. E pure al secolo successivo per una concessione di pedaggi in Sogillum su un corso d’acqua che scorreva nei pressi fatta da Federico Barbarossa alla famosa famiglia feudale dei Malaspina che dominò anche nella riviera di Levante.     
Il Soglio piemontese, dal canto suo, ha una sua storia per il periodo medievale, anche se si ritiene, come già detto, che Solium sia di probabile origine romana. Ma Asti fu pure un ducato longobardo e in seguito famiglie potenti vantarono diritti sulla strada che da Hasta (Asti) proseguiva per Monteu da Po, là dove la Dora Baltea incontra il Po. Non escluderei, ovviamente, che altre strade potessero condurre in Liguria dove incontravano la via Francigena.

Che sia stato il Soglio ligure, e non l’astigiano, ad avere dato origine al cognome arrivato a Concorezzo fino a noi, ciò non impedisce che i toponimi e i cognomi rappresentino un aspetto culturale di per sè importante. Dunque, i nomi di luogo e delle famiglie ci offrono la possibilità, quando riusciamo a leggerli, di gettare uno sguardo più in profondità sulla nostra stessa Comunità.

Trovato tra gli appunti di Floriano:
Il cognome di Valera  deriva da Valesio, un chiaro personaggio del popolo dei Sabini vissuto nel IV secolo d.C. nominato da Zosimo  (2 1 sg.. M.)  dal quale discende la famiglia dei Valeri,
dal latino valere ovvero stare bene di salute, essere sano.  
Località con questo nome si trovano presso Arese -MI.; nel circondario di Lodi e vicino a Parma. E una famiglia con questo cognome vive da tempo anche a Concorezzo. ( sviluppare)

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