giovedì 12 luglio 2012

Conclusione: Trionfo della Morte, Petrarca. O Gabriele D'annunzio?





Quo vadis, homo insipiens, mendacii et vanitates consumere natus?

Sepolcri imbiancati, Vangelo secondo Matteo 23:

Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che rassomigliate a sepolcri imbiancati: essi all'esterno son belli a vedersi, ma dentro sono pieni di ossa di morti e di ogni putridume. Così anche voi apparite giusti all'esterno davanti agli uomini, ma dentro siete pieni d'ipocrisia e d'iniquità.  

 
Il Tartufo, (Tartuffe ou l'Imposteur) di Molière commedia tragica, non appartiene alla morale cristiana, ma umana.   



Siate, Cristiani, a muovervi più gravi:

non siate come penna ad ogni vento,

e non crediate ch’ogni acqua vi lavi….

Uomini siate, e non pecore matte,… Dante, Paradiso V, 73-75..80



Canzone, io t’ammonisco

Che tua ragion cortesemente dica,

perché fra gente altera ir ti conviene,

e le voglie son piene

già dell’usanza pessima et antica,

del ver sempre nemica….Petrarca, La Canzone “All’Italia”, 113-118.


Se a ciascun l'interno affanno
Si leggesse in fronte scritto
Quanti mai, che invidia fanno
Ci farebbero pietà!   Metastasio 



Contessa, che è mai la vita?

E’ l’ombra di un sogno fuggente.

La favola breve é finita,

II vero immortale è l’amor.


Lelia-Floriano in aeternum
.
 



 
O ciechi, il tanto affaticar che giova? Tutti torniamo a la gran madre antica, - E il nome nostro a pena si ritrova.
Petrarca, Trionfo della Morte  
 

Quando e in quale girone dantesco esso si ritrovi.


O ?:  

E' figlia al silenzio la più bella sorte,
verrà dal silenzio, vincendo la morte,
l'Eroe necessario, tu veglia alle porte,
ricordati e aspetta.   G. D'Annunzio, Canti della ricordanza e dell'aspettazione, secondo libro delle Laudi.


 Purtroppo oggi si crede più al gossip, come una volta si credeva alle favole. Che le voci siano positive o negative, vere o false, poco importa: neppure quando sono in  contrasto con le nostre convinzioni.
Importante che così “La meretrice (l’invidia) che mai dall’ospizio, - di Cesare non torse li occhi putti, - morte comune, delle corti vizio, - infiammò contra me li animi tutti…”( Dante, Inferno XIII, Cerchio VII, girone 2°) non finisca per ottenere il suo scopo. Non ha importanza che si tratti di un Pier della Vigna o di una persona qualsiasi. 

Duemila anni fa o oggi che differenza c'é?







 

 





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